Sono 4 settimane che sono qui domani, praticamente un mese.
Dovevo rimanere solo 15 giorni ma un errore nel tradurre il permesso sul mio passaporto mi ha trattenuto qui.
Io ho ancora la cittadinanza Iraniana ma non ho fatto il servizio militare e qui esistono delle regole apposta per questo tipo di condizione. Per i residenti all'estero dice che se non hai ancora il congedo 'non puoi entrare più di una volta l'anno per un massimo di 3 mesi.'
E' scritto proprio così sul mio passaporto ma purtroppo mi era stato tradotto in: 'Puoi rimanere massimo 3 mesi l'anno' e io, che ero stato solo 20 giorni, sono entrato un seconda volta sereno come una pasqua.
All'aeroporto di Tehran il tipo al controllo passaporti mi dice 'Lo sai che con questo permesso non puoi uscire?' - 'Non che non lo so' rispondo io - 'Vai subito al ministero dell'Interno' risponde lui ... a me è uscita la bolla in testa... e sto ancora cercando di farmi sistemare i permessi per uscire.
Non è un problema in realtà, lo è stato solo il fatto che non fosse programmato. Immagina lo sconforto e la preoccupazione di chi ti aspetta a casa e all'improvviso gli dici: "non so quando ritorno!".
Inoltre ho dovuto lasciare anche l'albergo e andare in un appartamento molto grande... "
" in una zona residenziale. Sta al 12° piano con vista dall'alto sulla città che scende verso sud da una parte e sulle montagne innevate dall'altra. E' l'appartamento del mio capo, lui non era tornato in Italia ed io stavo da solo qui... Che sfiga eh?In questi ultimi giorni però da conoscenti, amici, parenti e colleghi in Italia ho cominciato a percepire una certa preoccupazione immotivata. Va tutto bene, sono un po' scocciato di non essere libero di tornare quando voglio ma sono sereno.
Purtroppo non posso neanche tranquillizzarli del tutto perché da un lato è vero che sono sereno dall'altro, come al solito, non ho certezze e di conseguenza non né trasmetto.
'Quando torni?' - 'Non lo so, forse lunedì' di default rispondo così, incerto.
Ecco, Incertezza! E' la parola chiave di questa trasferta.
L'Iran è il paese dell'Incertezza, con la I maiuscola. E' presente tra di noi.
"Qui non c'è mai niente di certo" ed è un problema culturale.
I primi tempi difficilmente capisci se quello che ti stanno dicendo è vero oppure no, ad esempio. Perché un iraniano, se può, non ti contraddice mai, non vuole farti dispiacere.
Ti fa sbagliare strada però, per farti contento te ne ha indicata una a caso.
Gli appuntamenti sono incerti fino al momento di incontrarsi e sicuramente nessuno arriverà mai in orario
Ti hanno promesso un cosa per il giorno dopo e passati tre giorni ti diranno: "se in Iran ti dicono un giorno in realtà stavano dicendo una settimana".
...
In effetti a me che i documenti me li avrebbero dati 'il giorno dopo' me l'hanno detto una settimana fa! :/
Non sto facendo il solito ragionando ottuso. Queste sono cose te le dirà qualsiasi iraniano.
Specialmente quando incazzato come un'ape, gli stai chiedendo spiegazioni.
Lui è lì appeso per i pollici che invece di piangere ed implorare pietà ti risponde, pacioso e sereno: "eeeeh, ma tu non capisci l'Iran!"
E tu ti stai trattieni dal pestarlo a sangue pensando:
"Ma che me sta a prende per culo?"
E invece no, è serio! Ti sta dicendo che tu, stupido occidentale, sei convinto che gli impegni si mantengono e che agli appuntamenti ci si va puntuali e che alle telefonate si risponde e che addirittura puoi rispondere "Non lo so" semplicemente perché NON LO SAI senza necessità di rispondere la prima cosa che ti passa per la testa!
Folle occidentale ... violento ... smettila di picchiarlo con quella mazza da baseball, su!
Ora io sono qui con un biglietto aereo prenotato per lunedì notte.
Domani mattina è sabato e vado a ritirare il passaporto, per la terza volta.
Gli ho chiesto: 'OK, torno sabata, ma siete sicuro che me lo date? io ho prenotato.'
mi hanno risposto: 'In Iran non c'è mai niente di certo'
...a me m'è presa a ride! :)
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